Il “Giro del Postino” – Scoprire La Val Boreca
La Val Boreca, caratteristica valle dell’aspetto selvaggio, collocata proprio nel cuore delle Quattro Province (Alessandria, Pavia, Piacenza, Genova), è formata dal torrente Boreca, tributario del Trebbia.
L’itinerario circolare si snoda per circa 18 Km per 1500 m di dislivello totali. L’inizio del percorso è nell’abitato di Artana (m. 1122) raggiungibile da Capanne di Cosola, girando a destra immediatamente dopo il Ristorante e procedendo in discesa per circa 2 Km. Da Artana s’imbocca poi il sentiero Cai n.183, passando nei pressi della Chiesa di Santa Maria Assunta. Dopo la Chiesa si scende di quasi 500 metri di dislivello fino al Ponte del Boreca (m. 651) da cui prendere la strada per Zerba, svoltando poi in direzione Belnome.
Una volta raggiunto il paese, ci s’incammina lungo il sentiero Cai n.121 che è quello che ci condurrà lungo tutto il percorso. Procedendo per circa 330 m di dislivello da Belnome si raggiunge Pizzonero (m. 1034), piccolo gioiello all’interno del territorio delle Quattro Province per via delle ridotte dimensioni e la sua particolare collocazione a ridosso di una costa del Monte Ronconovo. Qui, ogni 20 Agosto, si tiene anche una festa patronale caratterizzata da musiche e canti presso l’oratorio medievale di San Bernardo.
Continuando sul sentiero Cai n. 121 si raggiunge poi il borgo di Suzzi (m. 970), dove è possibile ammirare le rovine di un antico mulino e una bella cascata. La penultima tappa è quella fisicamente più impegnativa e consente di raggiungere il Borgo di Bogli (m. 1073 m.) con circa 300 metri di dislivello. Il paese è noto per essere il paese natio del bisnonno del Direttore d’Orchestra Arturo Toscanini, di cui è possibile vedere la casa segnalata con una lapide in suo onore.
Il percorso si conclude facendo ritorna ad Artana, subito dopo aver oltrepassato la Chiesa di San Marziano di Bogli e la Cascina Borgonovo. Per affrontare questa escursione si consiglia di indossare scarponi da trekking ed un abbigliamento adeguato e di portare con sé acqua potabile, snack e pranzo al sacco dato che non sono presenti punti di ristoro lungo il tragitto ad eccezione di alcune fontane.
Flora e Fauna in Val Boreca
Quello della Val Boreca è uno degli ambienti più incontaminati di tutto l’Appennino, anche a causa dello spopolamento verificatosi negli ultimi decenni. L’area è ricca di superfici boschive, dove predominano, dal punto di vista dalla presenza arborea, faggi, castagni, cerri e conifere, cui fanno da cornice le alte cime del Monte Lesima, L’Alfeo o il Carmo
La flora del sottobosco presenta una grande numero di specie floristiche, alcune delle quali di particolare interesse naturalistico, come ad esempio l’Acononico screziato, l’Anemome trifoliato, il Ranuncolo botton d’oro e alcune varietà abbastanza rare di Orchidee.
La fauna vede la presenza sia di predatori come l’Aquila Reale e il Lupo, che di insetti di grandi dimensioni come il Cervo Volante e il Cerambice del faggio, entrambi appartenenti alla famiglia dei Coleotteri. Tra i mammiferi troviamo anche il il Moscardino, un grazioso ghiro che vive sugli alberi e diverse specie di pipistrelli. Fiumi e torrenti ospitano invece varie specie ittiche, quali il Barbo e il Vairone. Vicino agli ambienti acquatici non è raro incontrare anche la Natrice dal Collare, una biscia del tutto innocua che spesso viene confusa con la Vipera.
Da vedere, oltre al paesaggio naturalistico, anche i piccoli borghi disseminati sull’Appennino Piacentino tra cui Zerba e Tartago, la cui toponomastica ricorda il passaggio dei Cartaginesi di Annibale.
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